Barbara Thurau, catalogo mostra “Michelangelo heute”

Michelangelo oggi Artisti italiani rendono omaggio al Genio del Rinascimento Il 18 febbraio del 1564 moriva a Roma Michelangelo Buonarroti, il «divino» scultore, pittore, architetto e poeta. Artista universale, considerato una star quando era ancora in vita, fu il primo artista moderno in grado di concedersi una libertà senza pari – per i suoi tempi – sia nella scelta dei temi e nella loro realizzazione, che per quanto riguarda protettori e committenti. In occasione del 450° anniversario della sua morte la Frankfurter Westend Galerie ha invitato quattordici artisti italiani, nati dopo il 1960, ad aprire un dialogo con il grande maestro del Rinascimento.



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FRANKFURTER WESTEND GALERIE
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Essendo in Italia particolarmente avvertito il confronto con il proprio patrimonio culturale, la nostra proposta ha incontrato un fertile terreno, come dimostrano i risultati esposti nella mostra e riportati nel presente catalogo «Michelangelo oggi – Artisti italiani rendono omaggio al Genio del Rinascimento».
In cosa consiste la modernità di Michelangelo? Quali stimoli ed ispirazioni diede all’arte fino ai giorni nostri? Una risposta a queste domande viene fornita dal saggio «L’uomo senza età. Alcune considerazioni intorno a Michelangelo contemporaneo» di Damian Dombrowski, professore di storia dell’arte all’Università di Würzburg. Il corpo umano, soggetto principale e mezzo di espressione di Michelangelo, è al centro di molte opere della mostra. Il corpo colma lo spazio pittorico con messaggi universali di potenza e saggezza, vita e sofferenza nelle tele di Marina Falco e Giovanni Cerri. Con Ester Maria Negretti, diventa il simbolo dell’insicurezza dell’uomo contemporaneo. Nei lavori di Fabio Valenti viene rimosso con tecniche surrealiste dal contesto originale e collocato in nuovi scenari bizzarri. Persino nelle opere astratte di Liliana Malta si riconoscono corpi aggrovigliati, che rivelano sorprendenti corrispondenze con gli affreschi della Cappella Sistina. L’approccio con il soggetto diviene ancora più libero ed emozionale con Federico Palerma che esprime sofferenza e prigionia con gesti pittorici densi e cupi. Altri artisti si concentrano sui colori luminosi della pittura di Michelangelo. Franco Ruaro crea una colonna luminosa blu che rianima i colori metallici e allo stesso tempo trasparenti, carichi di emozione dell’artista rinascimenta- le. Marco Casentini filtra le cromie intense degli affreschi e le trasferisce nelle sue strutture geometriche. Ma anche i materiali, il marmo e i pigmenti di colore, sono presi in esame come pure le tecniche artistiche: Il «Sipario» blu di Raffaele Cioffi rivela la superficie liscia e splendente del marmo. Giovanna Fra dedica a Michelangelo composizioni di pigmenti naturali e argilla lievi e al tempo stesso vigorosi. Anna Clara Beltrami modella una superficie di tasselli bianchi, per svelare l’interazione tra pittura e scultura. Emanuela Fiorelli e Paolo Radi fanno riferimento all’architetto Michelangelo ed inseriscono nelle loro opere concettuali e nei lavori su carta frammenti della Biblioteca Laurenziana, di Palazzo Farnese e della cupola di San Pietro. Sandro Vannini offre uno sguardo distanziato sul grande scultore con il «David» fotografato con lo smartphone come un turista frettoloso, che consuma la cultura solo sullo schermo. Così l’icona del Rinascimento diventa icon . Queste sono solo le prime impressioni di una mostra, nella quale resta an- cora molto da scoprire. Il repertorio degli approcci artistici e delle soluzioni creative è ampio e dimostra l’attualità della personalità e dell’opera di Michelangelo quale artista universale.
Barbara Thurau